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LOURDES: ARTE PER UN'ESPERIENZA SPIRITUALE
La stagione estiva è tempo di viaggio: vacanze,
turismo, pellegrinaggio. I santuari collocati in località ricche di bellezza naturale
e di valori artistici sono mete tipiche; tra questi, sicuramente Lourdes. Un centro eminentemente spirituale con il "carisma dell'ambiente",
dove l'arte ha fissato negli edifici, la comunicazione di fede diffusa nel
mondo. Un luogo dove fratelli di tutte le nazionalità
pregano nella propria lingua, ma che si uniscono in un unico idioma per quel
canto che sempre emoziona, "Ave, ave Maria", il leit-motif di Lourdes
che come il soffio del vento percorre sempre da un capo all'altro l'ampia
distesa della "prateria".
Uno spazio naturale
bellissimo quella zona dei Pirenei, dove il costruito è stato organizzato un
pezzo dopo l'altro dai Rettori che si sono succeduti, con mente grandiosa e col
criterio che è proprio del fare artistico: spazi ed
edifici per la valorizzazione del territorio secondo lo scopo del luogo.
Quando
il 2 marzo 1858 la "Bianca Signora" diede a Bernadette la commissione di far
costruire una cappella, quel luogo isolato e disagevole era noto come "la tana
dei maiali", la veggente portò la richiesta al burbero parroco Don Peyramale e,
di fronte alla sua reazione, si affrettò ad aggiungere: "solo una piccola cappella!". Pochi anni dopo invece, nella
primavera del 1862, ebbe inizio la costruzione di quello che - concluso nel
1889 - sarebbe diventato il grande complesso delle
Basiliche di Lourdes.
Sorto sulla roccia sovrastante la grotta,
costituisce un'opera ciclopica ricca di suggestione costruita secondo lo stile
"moderno", romantico neogotico, dell'epoca. L'edificio, che rimanda al gotico
francese del sec. XIII, fu progettata da Hippolyte Durand discepolo di Viollet
le Duc che definì la basilica "vera perla di stile ogivale del sec. XIII". Sui robusti contrafforti arroccati sulla
roccia di Massabielle, acquistata dal Vescovo Laurence, venne
costruita prima la Cripta (1863-66) in parte scavata nella roccia; alla sua
consacrazione assistette Bernadette prima della sua partenza per il Convento di
Nevers.
Tra il 1862-71 sorse la basilica"superiore" dedicata
all'Immacolata Concezione arricchita delle vetrate di Laurent Gsel, molto noto
a quei tempi; vennero realizzate sui disegni di Padre
Lambert canonico di Parigi, scelto per la profondità con la quale sapeva
leggere in chiave evangelica il messaggio di Lourdes alla luce della Scrittura.
Le vetrate narrano efficacemente le 18 apparizioni con il rimando a scene
scritturistiche e simboli biblici.
Ben
presto la basilica superiore si rivelò troppo piccola, venne
allora concepita l'idea della sottostante "Basilica del Rosario" nel 1883-89
progettata dall'arch. Hardy. In stile romanico bizantino a croce greca; la
chiesa a quattro navate coperta da cupola, è capace di quasi 3000 persone. La
costruzione del grandioso edificio durò sei anni; fu arricchita all'interno dai
grandi mosaici conclusi nel 1907 che illustrano i misteri del Rosario. Due rampe dal notevole effetto scenografico,
collegano l'Esplanade - dalla rotonda dall'Incoronata e la piazza delle
processioni - alla basilica superiore; una struttura ad ampio respiro come due
grandi braccia tese ad accogliere il popolo di Dio e specialmente gli ammalati.
Dalle torri della basilica sei campane dalle note limpide diffondono un suono
gioioso che rallegra l'anima.
Negli
anni successivi sino a quelli recenti
sorsero, con l'aiuto dei pellegrini, le grandi costruzioni moderne: nel 1958 venne inaugurata la basilica sotterranea di Pio X audace
capolavoro in cemento armato dell'Ing.Freyssinet e dell'arch. Vago e poi le
costruzioni antistanti la grotta oltre il Gave (le nuove Accoeil e la luminosa
basilica di S.Bernadette)
Proseguendo
oltre questi edifici al di là del Gave, il pellegrino
o visitatore si inoltra nella prairie in un cammino che si fa sempre più
diradato e silenzioso tra gli alberi che riparano, ma non tolgono la luce. Un
percorso che, dalla piattaforma dove Bernadette salutò per l'ultima volta la
Vergine conduce in uno spazio luminoso, verso un silenzio riempito dall'eco
dell'"Ave" modulato dall'atmosfera, per giungere, dopo l'ultimo ponte, alla
"Tenda dell'adorazione".
E' forse questa l'ultima realizzazione del
complesso di Lourdes: un bianco fragile santuario in mezzo al verde, una tenda
che converge e si chiude sul grande lineare ostensorio dove l'Eucaristia, Pane di
vita, si offre in permanenza all'adorazione in uno spazio fuori del tempo.
Quella "tenda" è un'opera d'arte semplicissima quanto mai efficace a mettere in
comunicazione l'anima con Dio nella contemplazione, in ascolto della Parola
che, come a Cana anche a Lourdes, Maria suggerisce dolce, materna e invitante:
"Fate quello che lui vi dirà".
Mirella Lovisolo CORRIERE
DI SALUZZO 5 SETTEMBRE 2003-09-06
Fotografia di Lourdes 1873